“Quando da ragazzo uscivo vestito di piume per le strade della Montagnola, il quartiere in cui sono cresciuto, mi gridavano cose cattive e mi riservavano scherni, lazzi e ironie grevi.Il giudizio degli altri mi ha spinto a cercare di capire e non a chiudermi in me stesso, ad analizzare le ragioni di quelli che mi scagliavano addosso aggettivi e identità forzate, più che a rispondere a tono.Sono stato forte, anche se ho sempre pensato che al cattivo gusto, alla violenza verbale e alla brutalità di certe recinzioni, bisognasse reagire con l’ironia e con l’invenzione rabbiosa.Spesso mi dicevano ‘sei uno zero’, è stata l’ispirazione per il mio nome d’arte.
Se c’è stato malessere, comunque, non mi sento di disconoscerlo. Mi è servito.
È stato carburante.
Mi ha permesso di marciare e mi consente di farlo ancora oggi”-
Renato Zero