Sharing … a positive thinking

19 Febbraio 2022

Noi…

Filed under: cultura — Lillyx @ 7:25 am

Prima dovevamo cucinare e pulire, fare le faccende, badare ai figli, perché questo è quello che fanno le donne. Poi abbiamo iniziato a studiare e a lavorare, ma non l’abbiamo mai fatto soltanto per noi. In fondo, oltre alle passioni e alla determinazione, alle ambizioni e ai desideri, c’è sempre stata un’altra tacita (e aberrante) motivazione: dimostrare che se vogliamo siamo in grado di fare qualsiasi cosa, che non ci manca niente. Poi abbiamo iniziato a dover essere perfette. Labbra perfette, seno perfetto, gambe e sedere perfetti, guai ad avere la cellulite, guai ad avere un pelo in qua e in là, i denti un po’ storti, le occhiaie, le rughe, i segni d’espressione. Come se per essere rispettate dovessimo essere belle. Non ci è concesso niente. Niente. Il nostro problema principale, da sempre, è che non siamo mai state (e forse non lo saremo mai) veramente libere. C’è sempre qualcuno che ci dice cosa dovremmo fare, cosa dovremmo indossare, come dovremmo apparire per andare bene. Se ti spogli sei troppo volgare, se ti copri sei troppo pudica, se dici le parolacce sei una cafona, se non le dici non sei vera, se lavori e togli del tempo ai tuoi figli sei una stronza, se non lavori e ti occupi dei tuoi figli hai una vita vuota, se fai sesso con chi vuoi sei una puttana, se non fai sesso sei una sfigata, se non hai gli addominali scolpiti e le ciglia lunghe sessanta metri non sei nessuno, se giochi a calcio sei strana, se non vuoi sposarti sei strana, se non vuoi figli sei strana, se ne vuoi tre sei strana, se vuoi i capelli azzurri sei strana. E non sono solo gli uomini a dirci come dovremmo essere, o chi. La cosa tremenda, quella che proprio mi fa rabbrividire, è che ce lo diciamo anche tra di noi, cosa va bene e cosa no, cosa è giusto fare e cosa no. Io sono stanca solo al pensiero di tutto quello che mi manca, di tutto quello che dovrei eliminare per essere socialmente “accettabile”. Sono stanca di sentirmi dire anche da persone che ritengo abbastanza intelligenti che dovrei fare questo perché “le donne lo fanno”. Allora io forse non sono una donna. Forse io sono un colibrì, un gabbiano, un cerbiatto. Forse è meglio così.

Susanna Casciani

(dal web)

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